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Obbligo di messa in sicurezza impianti gas

Cosa prevede il Decreto Ministeriale 37/08 e perché ARIAGAS è obbligata a segnalare impianti non conformi

Il Decreto Ministeriale 37/2008 (DM 37/08) disciplina l’installazione, la trasformazione, l’ampliamento e la manutenzione degli impianti all’interno degli edifici, tra cui impianti gas, caldaie, scaldabagni, cucine e apparecchi a combustione.

Come azienda abilitata dalla Camera di Commercio di Torino e dalla Regione Piemonte, ARIAGAS opera nel pieno rispetto di questa normativa, con l’obbligo specifico di verificare e segnalare qualsiasi anomalia o condizione di pericolo riscontrata durante interventi di manutenzione, riparazione o semplice sopralluogo.

Vedi Legge Regionale 16/2017 articolo 78

Arpa Piemonte: Accertamento e ispezione degli impianti termici


Obblighi previsti dal DM 37/08 per i tecnici abilitati

Il DM 37/08 stabilisce che solo imprese abilitate possono lavorare su impianti gas e sono tenute a:

  • eseguire interventi secondo regole dell’arte e normative tecniche UNI e CEI;
  • verificare la sicurezza dell’impianto prima, durante e dopo ogni intervento;
  • segnalare difetti, perdite, anomalie o assenza dei requisiti di sicurezza;
  • rifiutare la rimessa in servizio di apparecchi o impianti ritenuti pericolosi;
  • documentare eventuali non conformità attraverso comunicazioni scritte.

Per questo motivo il nostro personale, durante ogni intervento, è legalmente obbligato a controllare anche parti dell’impianto che il cliente non ha necessariamente richiesto di verificare, se ritenute potenzialmente pericolose.


Perché ARIAGAS deve segnalare caldaie, scaldabagni, cucine a gas o impianti non a norma

Ogni volta che un tecnico ARIAGAS effettua un intervento – manutenzione ordinaria, riparazione, pronto intervento o sopralluogo – ha il dovere di:

  • identificare fughe di gas, corrosioni, flessibili scaduti, valvole non idonee;
  • segnalare scarichi fumi non conformi, canne fumarie o ventilazioni non a norma;
  • evidenziare mancanza di Dichiarazione di Conformità o impianti modificati in modo improprio;
  • impedire la riaccensione degli apparecchi quando esiste un rischio immediato per le persone.

La segnalazione non è facoltativa: è un obbligo di legge finalizzato alla tutela del cliente, degli inquilini e del fabbricato.


Rischi e pericoli legati a impianti gas non conformi

Un impianto non a norma può comportare:

  • fughe di gas con rischio di incendio o esplosione;
  • intossicazione da monossido di carbonio (CO) per cattiva evacuazione dei fumi;
  • surriscaldamento o ritorno di fiamma dovuto a errata installazione degli apparecchi;
  • inefficienza e maggiori consumi;
  • pericolo grave per bambini, anziani e persone con ridotta mobilità.

Responsabilità del tecnico e dell’impresa (ARIAGAS)

Secondo il DM 37/08, se un tecnico abilitato non segnala una condizione di pericolo può incorrere in:

  • responsabilità civili e penali in caso di incidente;
  • sospensione o revoca dei requisiti professionali;
  • sanzioni amministrative per violazione degli obblighi di legge;
  • responsabilità per mancata osservanza delle norme UNI 11137, UNI 7129, UNI 7131, UNI 10845 e correlate.

Per questo ARIAGAS adotta un protocollo interno che impone la messa in sicurezza immediata e la comunicazione documentata al cliente.


Responsabilità del proprietario di casa e dell’affittuario

Il DM 37/08 e il Codice Civile stabiliscono che il proprietario dell’immobile o chi ne ha l’uso (affittuario) è responsabile di:

  • mantenere l’impianto in condizioni di sicurezza;
  • far eseguire manutenzioni regolari;
  • conservare o richiedere la Dichiarazione di Conformità (o Rispondenza);
  • adeguare l’impianto se il tecnico segnala una non conformità grave.

Le responsabilità possono comportare:

  • sanzioni economiche da centinaia a migliaia di euro;
  • perdita della copertura assicurativa in caso di sinistro;
  • responsabilità penale per negligenza in caso di danni a persone.

Sanzioni previste dal DM 37/08

Le violazioni più comuni prevedono:

  • da 1.000 a 10.000 € per lavori eseguiti da imprese non abilitate;
  • sanzioni al proprietario per mancata manutenzione o mancato adeguamento dell’impianto;
  • responsabilità penale in caso di incidente provocato da un impianto non conforme;
  • obbligo di ripristino immediato dell’impianto entro i tempi indicati.

Le sanzioni sono applicabili sia al tecnico, se omette la segnalazione, sia al proprietario o affittuario, se ignora l’obbligo di adeguamento.


Conclusione

ARIAGAS, come ditta abilitata e riconosciuta ufficialmente, non solo può, ma deve segnalare qualsiasi impianto gas non conforme o pericoloso, come stabilito dal DM 37/08.

Questo obbligo garantisce la sicurezza del cliente, degli occupanti e dell’immobile stesso.

Di seguito inseriamo dei video dettagliati che abbiamo realizzato appositamente per i nostri clienti

Ci teniamo a sottolineare che vogliamo solo aiutarvi a vivere in sicurezza


Esempio di rischio specifico: caldaia senza tubo di aspirazione dell’aria comburente

Se un generatore di calore (caldaia, scaldabagno) è installato senza un tubo dedicato per l’aria comburente (cioè senza l’aspirazione dell’aria dall’esterno), si verificano le seguenti condizioni di pericolo:

  • La caldaia preleva l’aria comburente (ossigeno) direttamente dall’ambiente interno (locale abitato): ma quella aria è la stessa che serve alle persone per respirare.
  • Se nel locale si trovano sostanze infiammabili, vapori, gas residui, solventi, combustibili o aerosol-infiammabili (vernici, diluenti, detergenti, spray) la caldaia può aspirare tali sostanze insieme all’ossigeno: in tal modo si mescola il comburente (ossigeno + sostanza infiammabile) al gas o al combustibile della caldaia.
  • Questa miscela può aumentare notevolmente il rischio di incendio o esplosione: la caldaia può innescare la combustione in condizioni non previste, oppure la presenza di sostanze infiammabili nell’aria riduce la soglia di accensione e aumenta la velocità e l’intensità dell’evento.
  • Inoltre, se l’aria comburente proviene dal locale abitato senza ventilazioni dedicate, si può avere carenza di ossigeno nella camera di combustione, formazione di gas incombusti, aumento dei residui della combustione (monossido di carbonio CO) e rischio per le persone.

Durante la manutenzione ordinaria a volte si verificano situazioni in cui la caldaia o scaldabagno a gas non è a norma (cioè riscontriamo una situazione di pericolo) e allora inviamo ai clienti una relazione tecnica via mail e lo segnaliamo all’Ente Incaricato che poi decide il da farsi per la tutela delle persone

Riferimenti normativi

  • La norma UNI 7129‑2:2008 (“Installazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione e aerazione dei locali di installazione”) definisce le tipologie di apparecchi a gas: tipo A (prelievo aria e scarico fumi nel locale), tipo B (prelievo aria nel locale, scarico fumi all’esterno), tipo C (circuito stagna, aria e scarico dall’esterno) e impone che gli apparecchi non progettati per prelievo aria dall’ambiente (es. tipo C) non siano installati in modo da prelevare aria dall’ambiente abitato.
  • La norma UNI 7129‑3:2015 (“Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione”) afferma che non è consentito installare condotti di aspirazione di aria comburente in locali con pericolo d’incendio o senza il rispetto di misure specifiche (es. resistenza al fuoco) e che l’impianto di aspirazione/evacuazione deve essere conforme ai requisiti del generatore.
  • La normativa richiede che il locale ospitante apparecchi che prelevano aria dall’ambiente (tipi A e B) sia dotato di aperture permanenti di aerazione e ventilazione in dimensioni minime: ad esempio, la UNI 7129-2:2008 indica che il locale deve avere apertura di aerazione pari a 6 cm² per ogni kW di potenza nominale o comunque almeno 100 cm², se si preleva aria dall’ambiente. (unicalag.it)

Disegno di esempio

Implicazioni per ARIAGAS e per i clienti

Nel corso di un intervento, se ARIAGAS riscontra che una caldaia è stata installata senza tubo di aspirazione dell’aria comburente (o che il tubo è danneggiato, occluso, o è stato modificato in modo da prelevare aria dal locale abitato anziché dall’esterno), si configura una non conformità grave. In questo caso:

  • Il tecnico non può mettere in servizio l’apparecchio. Deve segnalare la non conformità e consigliare l’adeguamento all’apparecchio di tipo C oppure l’installazione di presa d’aria esterna conforme.
  • Il cliente (proprietario o affittuario) deve adeguare l’impianto conformemente alle norme sopra citate, al fine di evitare i rischi di incendio/esplosione e pericoli per le persone.
  • In mancanza di adeguamento, aumenta significativamente la responsabilità in caso di incidente o sinistro.

Esempi di scarico fumi consentiti alle caldaie

Esempio di scarico fumi caldaia sdoppiato

il componente di colore rosso è lo sdoppiatore fumi

L1 è la tubazione di scarico fumi

L2 è la tubazione di aspirazione aria comburente

Entrambe le tubazioni devono essere portate all’esterno delle abitazioni

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